SANT’UMILE DA BISIGNANO CONFRATELLO DELL’IMMACOLATA DEL BORGO DI PIANO IN BISIGNANO
Da una Relazione ad limina del 1630 del Mons. Giovanni Battista de
Paola,Vescovo di Bisignano in Calabria dal 1626 al 1657,si ricavano
interessanti notizie sulla vita politica, economica, sociale, civile ed
ecclesiale della città tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII
secolo. Sono all’incirca gli anni in cui Frà Umile da Bisignano, al secolo
Lucantonio Pirozzo, è maggiormente presente nella sua città, dove era
nato il 26 novembre 1637. Il 19 maggio Frà Umile da Bisignano viene
elevato alla gloria degli altari dal Santo Padre Giovanni Paolo II.
Negli anni in cui Lucantonio viveva nella cittadina calabrese che gli
aveva dato i natali, una particolare tensione esisteva tra il Vescovo
della città e al Confraternita dell’Immacolata Concezione, alla quale
appartenevano ben 160 laici e 15 sacerdoti, tra cui Don Orazio della
Gioppa, Decano del Capitolo Cattedrale, uno dei protagonisti del
Processo Canonico istruito nel 1648 per la beatificazione di Frà
Umile.La Confraternita era stata fondata tra la fine del XVI secolo e
gli inizi del successivo dal Gesuita napoletano Padre Geronimo Pecoraro,
ed era strettamente legata ala Congregazione dei Chierici della
compagnia di Gesù di Napoli. La fondazione del Pio Sodalizio, la cui
chiesa era situata nel Borgo di Piano, in prossimità della chiesa
Cattedrale, si può fare risalire con certezza al 1600. Mons. Andrea
Pierbenedetti, Vescovo di Venosa e Visitatore Apostolico di alcune
diocesi calabresi tra il 1629 ed il 1630, dichiara infatti negli atti
della sua visita che la Confraternita dell’Immacolata del Piano, era
stata fondata trent’anni prima. Di essa fece parte il futuro Santo,
prima del ingresso in religione, dietro il consiglio del suo padre
spirituale, il parroco di S. Pietro, Don Marcantonio Solima.
Ed è in questa associazione che il giovane si perfezionò nell’esercizio delle virtù cristiane che ben presto lo avrebbero condotto ad una scelta radicale di vita religiosa e successivamente ad uno stile di vita sempre più radicato nel Vangelo. Uno dei testimoni al processo bisignanese di frà Umile, dichiara infatti avere da più persone «inteso dire che era stato ammesso alla Confraternita dei secolari, dove si esercitano quegli esercizi spirituali, e il quondam Don Orazio la Gioppa già padre spirituale di detta Congregazione, mi narrava che detto servo di Dio frat’Umile doppo che si era comunicato, andava in giro per li fratelli di detta Congregazione , baciando loro li piedi con grande umiltà» .Don Orazio, assistente spirituale della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Piano, ha modo, in questi anni, di conoscere ed apprezzare le virtù cristiane ed umane del futuro Santo. Uno dei primi biografi di Frà Umile ricorda ancora che « era uno spettacolo assai edificante il vederlo nè giorni festivi assistere alla Congregazione , con una divozione e raccoglimento indicibile, praticarne tutti gli atti religiosi dalle regole prescritti, per cui il solamente vederlo in tali cose occupato era bastante ad accendere, a mantenere l’altrui divozione». Lucantonio comprendeva bene «l’obbligo che astringe a tutt’i congregati, di assistere a quelle sacre adunanze, alla quali volontariamente arrolati si sono,e di frequentare i sacramenti e le altre opere di pietà,sul tenore delle rispettive regole ivi ordinate» Anche nel processo informativo celebrato in Bisignano nel 1685, uno dei testimoni ricorda che «questo servo di Dio, a tempo era nel secolo chiamato Luca Antonio, andava alla Congregazione frequentemente di secolari di questa città, e che una volta prima si scalzò e lasciò il suo mantello e si andò a comunicare, e comunicatosi, innanzi all’altare di detta chiesa restò in estasi, e stiede così sintanto si comunicavano tutti gl’alltri fratelli di grosso numero, e si finì la Messa, nel quale tempo il padre della Congregazione lo precettò, e si destò dall’estasi. Frà Umile aveva una grande devozione verso la Vergine Immacolata; un tale Frà Marino, suo compagno, dichiara nei processi« che più volte lo vidde parlare colla medesima Nostra Signora: e questa devozione cominciò dalla fanciullezza insino alla morte»;perciò, per «approfittarsi maggiormente allo spirito e apprendere il modo di servire Sua Divina Maestà entrò nella Confraternita de’ Secolari sotto il titolo della Santissima Concezione, nella quale era a tutti d’esempio». Dalle testimonianze di quanti conobbero Frà Umile emerge chiaramente il ruolo significativo e la funzione formativa che la Confraternita di cui fece parte ebbe nella sua vita di uomo e di cristiano. Tale associazione fu infatti per lui non solo il luogo di formazione umana, ma anche di crescita morale e cristiana. Le finalità che i confratelli si prefiggevano erano di carattere caritatevole e assistenziale, dirette a risolvere i problemi sociali e a mettere in pratica le intenzionalità filantropiche del singolo e dell’intera comunità. Le Confraternite, proponendo un motivo di fede privo di intenti prettamente speculativi , ed inserendo i propri membri in un mondo non solo devozionale ma fatto anche di quella solidarietà e di quella fraternità, in cui è presente la funzione della Grazia, hanno dato attualità alle opere dell’uomo dotandole di un valore salvifico. Ed è proprio questa Grazia che ha segnato la vita di Lucantonio Pirozzo che, praticando innumerevoli opere di bene, come possibilità di salvezza e come implicito atto di penitenza per l’espiazione delle colpe, ha saputo raggiungere quella Santità alla quale la chiesa, madre e maestra, invita ogni suo figlio. L’augurio è che gli attuali membri della Confraternita bisignanese sappiano ripercorrere le orme del loro predecessore e confratello, Sant’Umile da Bisignano.
Luigi Falcone
Ed è in questa associazione che il giovane si perfezionò nell’esercizio delle virtù cristiane che ben presto lo avrebbero condotto ad una scelta radicale di vita religiosa e successivamente ad uno stile di vita sempre più radicato nel Vangelo. Uno dei testimoni al processo bisignanese di frà Umile, dichiara infatti avere da più persone «inteso dire che era stato ammesso alla Confraternita dei secolari, dove si esercitano quegli esercizi spirituali, e il quondam Don Orazio la Gioppa già padre spirituale di detta Congregazione, mi narrava che detto servo di Dio frat’Umile doppo che si era comunicato, andava in giro per li fratelli di detta Congregazione , baciando loro li piedi con grande umiltà» .Don Orazio, assistente spirituale della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Piano, ha modo, in questi anni, di conoscere ed apprezzare le virtù cristiane ed umane del futuro Santo. Uno dei primi biografi di Frà Umile ricorda ancora che « era uno spettacolo assai edificante il vederlo nè giorni festivi assistere alla Congregazione , con una divozione e raccoglimento indicibile, praticarne tutti gli atti religiosi dalle regole prescritti, per cui il solamente vederlo in tali cose occupato era bastante ad accendere, a mantenere l’altrui divozione». Lucantonio comprendeva bene «l’obbligo che astringe a tutt’i congregati, di assistere a quelle sacre adunanze, alla quali volontariamente arrolati si sono,e di frequentare i sacramenti e le altre opere di pietà,sul tenore delle rispettive regole ivi ordinate» Anche nel processo informativo celebrato in Bisignano nel 1685, uno dei testimoni ricorda che «questo servo di Dio, a tempo era nel secolo chiamato Luca Antonio, andava alla Congregazione frequentemente di secolari di questa città, e che una volta prima si scalzò e lasciò il suo mantello e si andò a comunicare, e comunicatosi, innanzi all’altare di detta chiesa restò in estasi, e stiede così sintanto si comunicavano tutti gl’alltri fratelli di grosso numero, e si finì la Messa, nel quale tempo il padre della Congregazione lo precettò, e si destò dall’estasi. Frà Umile aveva una grande devozione verso la Vergine Immacolata; un tale Frà Marino, suo compagno, dichiara nei processi« che più volte lo vidde parlare colla medesima Nostra Signora: e questa devozione cominciò dalla fanciullezza insino alla morte»;perciò, per «approfittarsi maggiormente allo spirito e apprendere il modo di servire Sua Divina Maestà entrò nella Confraternita de’ Secolari sotto il titolo della Santissima Concezione, nella quale era a tutti d’esempio». Dalle testimonianze di quanti conobbero Frà Umile emerge chiaramente il ruolo significativo e la funzione formativa che la Confraternita di cui fece parte ebbe nella sua vita di uomo e di cristiano. Tale associazione fu infatti per lui non solo il luogo di formazione umana, ma anche di crescita morale e cristiana. Le finalità che i confratelli si prefiggevano erano di carattere caritatevole e assistenziale, dirette a risolvere i problemi sociali e a mettere in pratica le intenzionalità filantropiche del singolo e dell’intera comunità. Le Confraternite, proponendo un motivo di fede privo di intenti prettamente speculativi , ed inserendo i propri membri in un mondo non solo devozionale ma fatto anche di quella solidarietà e di quella fraternità, in cui è presente la funzione della Grazia, hanno dato attualità alle opere dell’uomo dotandole di un valore salvifico. Ed è proprio questa Grazia che ha segnato la vita di Lucantonio Pirozzo che, praticando innumerevoli opere di bene, come possibilità di salvezza e come implicito atto di penitenza per l’espiazione delle colpe, ha saputo raggiungere quella Santità alla quale la chiesa, madre e maestra, invita ogni suo figlio. L’augurio è che gli attuali membri della Confraternita bisignanese sappiano ripercorrere le orme del loro predecessore e confratello, Sant’Umile da Bisignano.
Luigi Falcone