Testimoni di pace
Il frutto del silenzio è la preghiera.
Il frutto della preghiera è la fede.
Il frutto della fede è l’amore.
Il frutto dell’amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.
Le opere dell’amore sono sempre opere di pace.
Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri,
ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro.
Dove c’è pace c’è Dio; è così che Dio tocca le nostre vite
e mostra il suo amore per noi,
riversando pace e gioia nei nostri cuori.
È soltanto Dio che ha il potere di donare e togliere:
condividi dunque tutto ciò che ti è stato dato, compreso te stesso.
Non ci vuole molto, può bastare un sorriso:
il mondo sarebbe diverso se sorridessimo di più.
Perciò sorridi, sii allegro, contento che Dio ti ami. (M. Teresa di Calcutta)
Questo splendido inno all’Amore e al servizio riesce a racchiudere la giornata del “Dipingi le piazze di pace” che noi ragazzi della Gioventù Francescana abbiamo pensato di trascorrere all’Istituto Santa Teresa di Gesù Bambino a Cosenza, lasciandoci guidare dal messaggio del Papa per la celebrazione della L giornata mondiale della pace. L’istituto è gestito dalle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, ordine fondato- come anche l’Istituto- dalla Beata Elena Aiello, e accoglie bambini e adolescenti con difficoltà familiari ed economiche.
Domenica mattina del 5 febbraio, arrivati all’Istituto, dopo aver visto un video sulle violenze diffuse nel mondo- dai soprusi sulle donne e sui bambini fino alle guerre che oggi interessano alcuni paesi- Fra Gaetano ha tenuto un’introduzione sulla giornata della pace dedicata ai bambini della casa famiglia; infatti, dopo aver letto alcuni passi della Bibbia (I Libro di Samuele 26,1-9, Vangelo di Matteo 5,43-48), delle Fonti Francescane (Fioretti di San Francesco FF1852) e del messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace, Fra Gaetano ha parlato della pace e dell’amore e della loro massima espressione e manifestazione nella Croce. Abbiamo fatto silenzio per poter accogliere quello che il Signore attraverso Fra Gaetano poteva dirci, affinché quelle parole potessero mutare in preghiera e in fatti da compiere quel giorno e nella nostra vita quotidiana. Infatti, Fra Gaetano ci ha fatto capire che l’esempio più alto dell’Amore e della pace a cui tutti dobbiamo guardare è Gesù Cristo. Gesù, dice Fra Gaetano, con la sua vita, con le sue opere e le sue parole ci ha amati incondizionatamente e ci ha lasciato la sua pace; una pace che non vuole niente in cambio, ma che si offre fino alla morte in croce per amore. Una pace che non dura solo per quel periodo che ci conviene e poi ci facciamo di nuovo la guerra, ci puntiamo il dito a vicenda, guardiamo ogni singolo atteggiamento altrui e non perdoniamo; che non dura solo per quel giorno di beneficenza ma in ogni momento della nostra vita. Se siamo figli di Dio, e quindi se siamo veri Cristiani dobbiamo portare quella Luce di amore e di pace, e amare tutti come nostri fratelli. Proprio come fece Gesù, che prima amò quelli che gli andarono contro e poi i suoi discepoli, che venne innanzitutto per i “malati”. Dopo la breve catechesi di Fra Gaetano siamo andati a messa e ritornati all’Istituto abbiamo incontrato i bambini/ragazzi per condividere il pranzo. Nonostante l’imbarazzo e la diffidenza inziali, il ghiaccio si è sciolto grazie al fuoco dell’amore di ognuno di noi, desiderosi di regalare un sorriso a quelle splendide creature. Dopo pranzo, quando ci siamo messi a cantare e a suonare con la chitarra, i bambini si sono scatenati e mettendoci tutti vicini ci siamo scambiati abbracci, parole e tante risate. Ecco che dopo la preghiera della mattina e la fede negli umili ma grandi gesti di amore di Gesù ci siamo dedicati a prenderci cura di quei bambini. Pomeriggio abbiamo fatto un piccolo gioco di squadra e ballato divertendoci molto; poi con molto dispiacere dei bambini, ma soprattutto nostro, siamo andati via.
È stata una giornata intensa. Guardando tutti i miei fratelli, piccoli e grandi, riuniti lì a condividere gioiosi un po’ del nostro tempo, ho toccato amore. Gli occhi luminosi di tutti erano una dimostrazione dell’amore che ci stavamo scambiando; e alla fine è bastato poco: sorrisi, una chitarra, musica e via. Quei bambini poco per volta ci hanno fatto entrare nella loro vita e si sono aperti a noi come se ci conoscessimo da tempo. È stato toccante ascoltare la storia di una bambina dolcissima. Mi si è stretto il cuore. Le volevo dire tante parole, che lei non è sola, che ha tanti fratelli e un Padre e una Madre in Cielo che la coccolano ogni giorno anche se lei non se ne accorge. Il mio cuore ha perso battiti, ma ho ringraziato il Signore perché davvero noi in quel momento siamo stati un dono d’amore per loro. Abbiamo toccato con mano il desiderio del servizio, del donare l’amore, un sorriso ad un’altra persona, di farci testimoni di pace, sì perché donare ti fa ricevere una cosa meravigliosa: la pace. Infatti stando a contatto con i bambini e donando con amore un po’ di noi ci è ritornata una pace e una gioia immensa nel vedere quegli occhi contenti e luminosi, nel ricevere quegli abbracci calorosi, nel giocare gioiosi, nello scambiare parole dolci e nel vedere la tristezza e la commozione di tutti loro quando siamo dovuti andare via. Erano tristi ma allo stesso tempo felici di aver trascorso quelle ore con noi. Hanno dimostrato il loro affetto con la loro commozione, mentre andavamo via, e con il loro gesto di accompagnarci alla porta e di salutarci fino alla fine. Siamo stati testimoni di quella pace e di quell’amore che Dio ha donato a noi e che si riversa sugli altri. Sì, perché non dobbiamo testimoniare l’Amore solo in questi momenti organizzati, ma giorno dopo giorno donarci e amarci gratuitamente. Una pace immensa ci pervaderà. E poi chi lo sa che quel piccolo semino di senape che abbiamo piantato quel giorno in quei bambini, e che piantiamo ogni giorno nelle persone che incontriamo- che siano essi conoscenti o estranei- si possa trasformare in un grande albero che a sua volta darà riparo e ristoro a tante altre persone, e così via. È bello sentirsi in una fraternità. Ricordando il gioco che abbiamo fatto fare ai bambini, la fraternità è condivisione, amore, ascolto e gioia. Tutto il mondo può essere una fraternità.
Maria Francesca Panza
Il frutto del silenzio è la preghiera.
Il frutto della preghiera è la fede.
Il frutto della fede è l’amore.
Il frutto dell’amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.
Le opere dell’amore sono sempre opere di pace.
Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri,
ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro.
Dove c’è pace c’è Dio; è così che Dio tocca le nostre vite
e mostra il suo amore per noi,
riversando pace e gioia nei nostri cuori.
È soltanto Dio che ha il potere di donare e togliere:
condividi dunque tutto ciò che ti è stato dato, compreso te stesso.
Non ci vuole molto, può bastare un sorriso:
il mondo sarebbe diverso se sorridessimo di più.
Perciò sorridi, sii allegro, contento che Dio ti ami. (M. Teresa di Calcutta)
Questo splendido inno all’Amore e al servizio riesce a racchiudere la giornata del “Dipingi le piazze di pace” che noi ragazzi della Gioventù Francescana abbiamo pensato di trascorrere all’Istituto Santa Teresa di Gesù Bambino a Cosenza, lasciandoci guidare dal messaggio del Papa per la celebrazione della L giornata mondiale della pace. L’istituto è gestito dalle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, ordine fondato- come anche l’Istituto- dalla Beata Elena Aiello, e accoglie bambini e adolescenti con difficoltà familiari ed economiche.
Domenica mattina del 5 febbraio, arrivati all’Istituto, dopo aver visto un video sulle violenze diffuse nel mondo- dai soprusi sulle donne e sui bambini fino alle guerre che oggi interessano alcuni paesi- Fra Gaetano ha tenuto un’introduzione sulla giornata della pace dedicata ai bambini della casa famiglia; infatti, dopo aver letto alcuni passi della Bibbia (I Libro di Samuele 26,1-9, Vangelo di Matteo 5,43-48), delle Fonti Francescane (Fioretti di San Francesco FF1852) e del messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace, Fra Gaetano ha parlato della pace e dell’amore e della loro massima espressione e manifestazione nella Croce. Abbiamo fatto silenzio per poter accogliere quello che il Signore attraverso Fra Gaetano poteva dirci, affinché quelle parole potessero mutare in preghiera e in fatti da compiere quel giorno e nella nostra vita quotidiana. Infatti, Fra Gaetano ci ha fatto capire che l’esempio più alto dell’Amore e della pace a cui tutti dobbiamo guardare è Gesù Cristo. Gesù, dice Fra Gaetano, con la sua vita, con le sue opere e le sue parole ci ha amati incondizionatamente e ci ha lasciato la sua pace; una pace che non vuole niente in cambio, ma che si offre fino alla morte in croce per amore. Una pace che non dura solo per quel periodo che ci conviene e poi ci facciamo di nuovo la guerra, ci puntiamo il dito a vicenda, guardiamo ogni singolo atteggiamento altrui e non perdoniamo; che non dura solo per quel giorno di beneficenza ma in ogni momento della nostra vita. Se siamo figli di Dio, e quindi se siamo veri Cristiani dobbiamo portare quella Luce di amore e di pace, e amare tutti come nostri fratelli. Proprio come fece Gesù, che prima amò quelli che gli andarono contro e poi i suoi discepoli, che venne innanzitutto per i “malati”. Dopo la breve catechesi di Fra Gaetano siamo andati a messa e ritornati all’Istituto abbiamo incontrato i bambini/ragazzi per condividere il pranzo. Nonostante l’imbarazzo e la diffidenza inziali, il ghiaccio si è sciolto grazie al fuoco dell’amore di ognuno di noi, desiderosi di regalare un sorriso a quelle splendide creature. Dopo pranzo, quando ci siamo messi a cantare e a suonare con la chitarra, i bambini si sono scatenati e mettendoci tutti vicini ci siamo scambiati abbracci, parole e tante risate. Ecco che dopo la preghiera della mattina e la fede negli umili ma grandi gesti di amore di Gesù ci siamo dedicati a prenderci cura di quei bambini. Pomeriggio abbiamo fatto un piccolo gioco di squadra e ballato divertendoci molto; poi con molto dispiacere dei bambini, ma soprattutto nostro, siamo andati via.
È stata una giornata intensa. Guardando tutti i miei fratelli, piccoli e grandi, riuniti lì a condividere gioiosi un po’ del nostro tempo, ho toccato amore. Gli occhi luminosi di tutti erano una dimostrazione dell’amore che ci stavamo scambiando; e alla fine è bastato poco: sorrisi, una chitarra, musica e via. Quei bambini poco per volta ci hanno fatto entrare nella loro vita e si sono aperti a noi come se ci conoscessimo da tempo. È stato toccante ascoltare la storia di una bambina dolcissima. Mi si è stretto il cuore. Le volevo dire tante parole, che lei non è sola, che ha tanti fratelli e un Padre e una Madre in Cielo che la coccolano ogni giorno anche se lei non se ne accorge. Il mio cuore ha perso battiti, ma ho ringraziato il Signore perché davvero noi in quel momento siamo stati un dono d’amore per loro. Abbiamo toccato con mano il desiderio del servizio, del donare l’amore, un sorriso ad un’altra persona, di farci testimoni di pace, sì perché donare ti fa ricevere una cosa meravigliosa: la pace. Infatti stando a contatto con i bambini e donando con amore un po’ di noi ci è ritornata una pace e una gioia immensa nel vedere quegli occhi contenti e luminosi, nel ricevere quegli abbracci calorosi, nel giocare gioiosi, nello scambiare parole dolci e nel vedere la tristezza e la commozione di tutti loro quando siamo dovuti andare via. Erano tristi ma allo stesso tempo felici di aver trascorso quelle ore con noi. Hanno dimostrato il loro affetto con la loro commozione, mentre andavamo via, e con il loro gesto di accompagnarci alla porta e di salutarci fino alla fine. Siamo stati testimoni di quella pace e di quell’amore che Dio ha donato a noi e che si riversa sugli altri. Sì, perché non dobbiamo testimoniare l’Amore solo in questi momenti organizzati, ma giorno dopo giorno donarci e amarci gratuitamente. Una pace immensa ci pervaderà. E poi chi lo sa che quel piccolo semino di senape che abbiamo piantato quel giorno in quei bambini, e che piantiamo ogni giorno nelle persone che incontriamo- che siano essi conoscenti o estranei- si possa trasformare in un grande albero che a sua volta darà riparo e ristoro a tante altre persone, e così via. È bello sentirsi in una fraternità. Ricordando il gioco che abbiamo fatto fare ai bambini, la fraternità è condivisione, amore, ascolto e gioia. Tutto il mondo può essere una fraternità.
Maria Francesca Panza