“Fatti Capacità, io mi farò torrente!”
GifrAEvento giovani-giovani adulti 2014
“Andate, senza paura, per servire”: è questa l’esortazione di Papa Francesco ai giovani presenti alla scorsa GMG di Rio che la Gioventù Francescana d’Italia ha accolto e ha vissuto in questo anno fraterno 2013/2014, accompagnati anche dal sussidio “Ti appartengo”. Da qui, bisogna partire per giungere all’esperienza vissuta a Capaci dal 6 al 10 Agosto 2014 insieme a più di 400 gifrini giovani e giovani adulti. Nella Prima tappa a Caserta in ottobre ci siamo interrogati sul come “servire” per essere veri Figli di Dio. A marzo in Assisi abbiamo cercato di sfidare le nostre “paure” e i nostri limiti. Ed ecco agosto… pronti per “ANDARE”!
Tutto ha inizio per noi gifrini di Calabria, con la partenza nella notte del 6 Agosto. Alle 4, illuminati da Sora Luna abbiamo attraversato lo stretto di Messina e verso le 9 siamo giunti finalmente a Capaci. La giornata libera ci ha permesso di trascorrere una giornata al mare con la fraternità regionale, fino a cena, quando divisi in gruppi e attraverso le dinamiche abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci.
7 Agosto, secondo giorno. Dopo la recita delle Lodi, Frà Carlo assistente nazionale, ha guidato il momento introduttivo sulla tematica dell’esperienza: “Capaci di vita”. “Capacità”, non intesa solo come la possibilità di saper fare alcune cose, ma come un prendere coscienza che soltanto se ci svuotiamo delle nostre certezze, delle nostre convinzioni, possiamo contenere la “vita”. Dentro di noi ci sono delle potenzialità che aspettano soltanto di essere tirate fuori, in quanto esseri creati a Immagine e Somiglianza di Dio.
Frà Federico che ha concluso questo momento ci ricordava che “non abbiamo scuse per non essere capaci di vita. Essere capaci di vita significa essere capace di noi stessi”.
Il consiglio nazionale precedentemente al GifrAEvento ci scriveva che l’obiettivo non è ricordare la mafia, ma educarci alla Speranza, guardando con occhi e cuore attento ad alcuni testimoni che nella vita sono stati veri “uomini di Speranza”. Nella Chiesa Madre di Capaci, accolto con affetto fraterno, Giovanni Impastato, dà testimonianza ad un grande “uomo di Speranza”, suo fratello Peppino. Giornalista che si distinse per la lotta contro la mafia e dalla stessa venne ucciso il 9 maggio 1978. Cosa può dire a noi, giovani in cammino verso Dio, un uomo “ateo”, come lo definì suo fratello? La risposta ce la dà lo stesso Giovanni, quando afferma “Vedo Peppino nei vostri occhi. Condivideva gli stessi vostri valori: primo fa tutti il rispetto per gli altri, perché la legalità è il rispetto della persona umana”.
La veglia che abbiamo vissuto la sera, nella villa comunale di Capaci, ci ha permesso di riflettere ancora una volta, sul rispetto del fratello, del perdono affinchè possiamo essere «perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Incoraggiati dalle parole di San Giovanni Paolo II che ci esortava alla «speranza, perché voi appartenete al futuro, come il futuro appartiene a voi» ci è stato rivolto l’invito a Reagire: “Davanti ai comportamenti sbagliati, facciamo seguire una giusta reazione, agiamo piuttosto che fuggire, e soprattutto amiamo piuttosto che odiare”.
8 Agosto. Si parte per Palermo. Nella cattedrale, che custodisce il corpo del martire Don Pino Puglisi, dopo la recita dell’Ora Media, Felicia della commissione nazionale formazione, ha guidato il momento formativo sui “3 Peppe” (Puglisi, Diana e Impastato) paragonandoli nell’andare controcorrente e nel coraggio a tre Giuseppe della Sacra Scrittura: Giuseppe il patriarca, Giuseppe Sposo di Maria, Giuseppe d’Arimatea.
Il momento formativo è continuato con la suddivisione in tre gruppi per approfondire più da vicino una figura tra i 3 Peppe. Il nostro luminare è stato Don Peppe Diana, in particolare ci ha “illuminato” il documento “Per amore del mio popolo”, in cui invitava ad essere “segno di contraddizione”, distaccarci da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, avere nuovi modelli di comportamento, di testimonianze, esempi per essere credibili ed infine ci ricordava di svolgere un ruolo “profetico” affinchè gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, solidarietà e dei valori etici e civili.
Mons. Calogero Peri, fratello vescovo di Caltagirone, facendo da guida nel momento formativo del pomeriggio nella Basilica di San Francesco d’Assisi, ci ricordava che “Dove c’è un grande io non può esserci Dio” e di brillare sempre perchè “se dentro hai la luce vedrai la luce, se hai tenebre vedrai tenebre.”
Cuore di tutto il GifrAEvento è stata la giornata di Sabato. Sveglia all’alba e in marcia verso il giardino dell’attentato al Giudice Falcone. Solitamente, camminando a piedi e incontrando la gente col canto esprimiamo la gioia che abbiamo dentro; questa volta, è il silenzio si che ci ha accompagnato, cosi da interrogare le nostre vite. La preghiera sul “senso del servizio” ha scandito la sosta su quel luogo che ha visto lo spegnersi di uomini che hanno lottato per costruire un mondo più giusto. noi, giovani francescani siamo chiamati a vivere nello spirito cristiano del servizio. Non saremo dei testimoni credibili dell’amore di Cristo se non “cementiamo” il nostro cammino con il servizio fraterno. Al termine della Preghiera, ogni piccolo gruppo, ha dimostrato, nel piccolo, di essere “Capaci di servire”! Infatti, c’è stato chi ha ripulito le strade, alcuni la struttura in cui abbiamo alloggiato, e altri invece alcune chiese di Capaci. Mentre il sole tramontava, durante la Santa Messa conclusiva, l’assistente nazionale Frà Carlo, ci ha lasciato con una domanda: “Volete essere capaci o rapaci di vita?” e il delegato OFS Paola Brovelli nel consegnarci un piccolo segno (fiammifero e sale) ci invitava ad essere “luce del mondo e sale della terra!”.
Il Signore ci chiama ad essere “custodi della vita” e colmi di Speranza. Accogliamo l’invito di Gesù: “Fatti Capacità, io mi farò torrente!”.
Ringrazio il Signore per quest’esperienza trascorsa, e dico Grazie alla mia fraternità di Bisignano, regionale, a tutti i gifrini del coro e al gruppo “Vito Schifani” per aver condiviso con me, “uniti nella gioia” questi splendidi giorni! Il Signore vi dia Pace.
Pierfrancesco Esposito
Fraternità Gi.Fra. di Bisignano