63^ Giornata Mondiale dei malati di Lebbra
“Il Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare così a far penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa molto amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con loro misericordia. E allontanatomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo.”
Quanta bellezza! Frate Francesco si lascia guidare e modellare da questo desiderio d’amore, che prende forma e sapore in un abbraccio. Abbracciare qualcuno significa accogliere, donarsi, unirsi… ci si sfiora il viso, ci si annusa… ci si plasma.
E questo, quanto è costato a Francesco? Con la sola forza di volontà, che molte volte guida i nostri passi di uomini, sarebbe riuscito ad amare ciò che al mondo più disgustava?
Nel suo testamento egli stesso lo dice: “Il Signore concesse a me…e il Signore stesso mi condusse”.
San Francesco si è fidato ed affidato a Cristo, ha avuto Fede. E’ Cristo che trasforma le nostre vite, è Lui stesso che si fa gustare e si dona attraverso i poveri, i malati, gli emarginati, gli ultimi. Questo lo sappiamo, ce l’hanno detto tante volte, ma quante volte lo abbiamo vissuto davvero?
L’ultima domenica di Gennaio si è svolta la 63^ Giornata Mondiale dei malati di Lebbra e la Gioventù Francescana di Bisignano, così come numerose Fraternità nazionali, ha sostenuto l’iniziativa, sensibilizzando le comunità a questa tematica. E’ un appuntamento che si ripete ormai da tanti anni e grazie a questo contributo, molte persone (dal 1961 oltre un milione) affette da questa malattia sono riuscite a ricevere le cure mediche adeguate.
Sono numeri importanti, che ci danno speranza…l’amore che mettiamo nel donare ci ripaga sempre e ogni volta il doppio, il triplo. Ed è a questo che siamo chiamati, all’amore. Perché Qualcuno è morto in croce per noi e sembra assurdo, ma è reale, è vero… ha messo amore in quella morte, è stato Amore, è Amore.
Ed è su questa scia che dobbiamo indirizzare la nostra vita da cristiani, dobbiamo ogni giorno porci questa domanda: Io sono Amore per gli altri?
Anna Grazia Esposito
“Il Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare così a far penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa molto amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con loro misericordia. E allontanatomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo.”
Quanta bellezza! Frate Francesco si lascia guidare e modellare da questo desiderio d’amore, che prende forma e sapore in un abbraccio. Abbracciare qualcuno significa accogliere, donarsi, unirsi… ci si sfiora il viso, ci si annusa… ci si plasma.
E questo, quanto è costato a Francesco? Con la sola forza di volontà, che molte volte guida i nostri passi di uomini, sarebbe riuscito ad amare ciò che al mondo più disgustava?
Nel suo testamento egli stesso lo dice: “Il Signore concesse a me…e il Signore stesso mi condusse”.
San Francesco si è fidato ed affidato a Cristo, ha avuto Fede. E’ Cristo che trasforma le nostre vite, è Lui stesso che si fa gustare e si dona attraverso i poveri, i malati, gli emarginati, gli ultimi. Questo lo sappiamo, ce l’hanno detto tante volte, ma quante volte lo abbiamo vissuto davvero?
L’ultima domenica di Gennaio si è svolta la 63^ Giornata Mondiale dei malati di Lebbra e la Gioventù Francescana di Bisignano, così come numerose Fraternità nazionali, ha sostenuto l’iniziativa, sensibilizzando le comunità a questa tematica. E’ un appuntamento che si ripete ormai da tanti anni e grazie a questo contributo, molte persone (dal 1961 oltre un milione) affette da questa malattia sono riuscite a ricevere le cure mediche adeguate.
Sono numeri importanti, che ci danno speranza…l’amore che mettiamo nel donare ci ripaga sempre e ogni volta il doppio, il triplo. Ed è a questo che siamo chiamati, all’amore. Perché Qualcuno è morto in croce per noi e sembra assurdo, ma è reale, è vero… ha messo amore in quella morte, è stato Amore, è Amore.
Ed è su questa scia che dobbiamo indirizzare la nostra vita da cristiani, dobbiamo ogni giorno porci questa domanda: Io sono Amore per gli altri?
Anna Grazia Esposito