15 Gennaio 2004 - Anniversario della morte di Padre Modesto Calabretta
Dopo alcuni mesi di sofferenze fisiche, il 15 gennaio 2004, nella casa di S. Rita di Mesoraca, si è spento padre Modesto Calabretta, francescano dell’Ordine dei Minori. Se ne è andato pian piano ed in silenzio così come aveva vissuto per poco meno di un secolo sempre al servizio della Chiesa e soprattutto degli umili e degli ammalati, e dovunque in ogni contrada della Calabria. Padre Modesto, al secolo Bruno Calabretta, era nato il 26 novembre 1919 a Serra San Bruno (Vibo Valentia. Nel 1932 è entrato nel Collegio serafico di Pietrafitta (CS) e nel 19- 35 ha intrapreso il noviziato nel SS. Ecce Homo di Mesoraca. Compiuti gli studi liceali tra Cosenza e Reggio Calabria, ha frequentato il corso di teologia a Tropea e qui nel 1946, per l’imposizione della mani di Mons. Felice Cribellatim, è stato ordinato sacerdote. Negli anni successivi ha operato come vicerettore, rettore e quindi padre spirituale dei seminaristi nei vari collegi serafici della Calabria. Per 25 anni è stato superiore a Bisignano dove ha restaurato l’antico convento e propagato il culto di S. Umile. La tappa precedente del suo cammino di apostolato era stata Cutro dove vi era rimasto per otto anni amato e stimato, e anche qui aveva rinverdito la fede verso il Crocifisso e fatto restaurare il chiostro e buona parte dell’intero complesso conventuale. Ma soprattutto era stato sempre in mezzo alla gente e agli ammalati che visitava con continuità portando la parola di Cristo e conforto alle famiglie. Qui, dopo gli anni di Bisignano, era stato di nuovo destinato e padre Modesto nonostante la sua avanzata età, aveva accettato con francescana obbedienza. Qui nella città del suo Crocifisso, il 6 ottobre 1996 aveva celebrato il suo giubileo sacerdotale . In questa circostanza, l’Arcivescovo Giuseppe Agostino nel ricordare le tappe significative della missione pastorale di padre Modesto, si era soffermato sull’importanza del nome “Modesto” assunto al momento di diventare frate francescano. E parafrasando il titolo provocatorio di un film francese “Dio ha bisogno degli uomini”, mons. Agostino aveva voluto sottolineare come la Chiesa e la comunità civile abbiano bisogno di uomini buoni e soprattutto di preti buoni e “padre Modesto è sicuramente un prete buono”. Durante questi anni, assieme all’opera di predicatore, aveva lavorato come visitatore apostolico delle Clarisse di Rossano, nominato dalla Santa Sede. Negli ultimi anni era stato nominato vice postulatore della causa di canonizzazione di frate Umile da Bisignano. Questa è stata la sua ultima grande opera tanto inseguita e portata avanti assieme all’altro vice postulatore don Luigi Falcone e al postulatore generale di tutte le cause per i santi francescani, padre Luca de Rosa di Napoli. Questo sogno per padre Modesto si è realizzato il 19 maggio 2002 quando Papa Giovanni Paolo II ha celebrato la santificazione di frate Umile. Quel giorno in piazza San Pietro padre Modesto era là assieme alla “sua” amata gente di Bisignano. Poco prima di lasciare questa terra, domenica 13 luglio 2003, nel corso di una solenne pontificale presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, il nostro “Modesto” è stato insignito della medaglia “Pro Ecclesia et Pontifice” per i “meriti acquisiti nel suo ministero svolto per lunghi anni nella Chiesa della Calabria ed in particolare di Bisignano, ma soprattutto, perché, grazie alle sue fatiche, ai suoi pianti, ma anche alla sua tenacia, oggi possiamo onorarci di avere un nuovo santo calabrese”. La comunità Francescana di Sant’Umile e tutta la Città di Bisignano, non hanno dimenticato e riconoscenti lo hanno voluto loro “figlio” per sempre, così come padre Modesto aveva sempre desiderato. La sua umilissima esistenza, ora, trova eterno riposo assieme ai “suoi” bisignanesi che, nel giorno delle esequie, lo hanno letteralmente pianto. E padre Maurizio Dodaro, suo superiore, nel dare l’ultimo saluto, ha voluto ringraziare il buon Dio “per averci dato questo modesto frate che ha tanto dato e al quale da oggi possiamo rivolgerci come il nuovo santo di Bisignano dopo Sant’Umile”.
Articolo di Mimmo Stirparo del Gennaio 2004
Foto: Archivio G.Esposito
Articolo di Mimmo Stirparo del Gennaio 2004
Foto: Archivio G.Esposito